sabato 19 ottobre 2013

La balla del razzismo:

Il mio primo post sul mio Blog lo voglio dedicare ad uno dei temi più scottanti dell'attualità nonchè tra i più discussi. Il razzismo in Italia, diciamolo, è una balla bella e buona create ad arte per far leva sul moralismo da 2 soldi che ogni tanto ci pervade in perfetto style Telethon. Ah si chissà quei denari se davvero erano destinati alle associazioni umanitarie come il nostro servizio pubblico ci raccontava? Chissà...Tuttavia tornando al tema della discriminazione razziale , esso è artificio politico/mediatico per dimostrare ipocritamente una maturazione e una sensibilizzazione verso il problema. Ma ripeto esiste questa problematica? L'Italia è un Paese razzista? La storia sembrerebbe dire di no...Questo Paese è sempre stato diviso dalle tradizioni alle culture, occupato da imperi stranieri e conseguentemente non ha mai avuto uno spirito nazionale vero e proprio al di là di quello che superficialmente può rappresentare il 1861. In un contesto del genere scarsamente nazionalista come può instaurarsi un sentimento come il razzismo che presuppone un'impronta così marcata? Misteri della fede...o per meglio dire...certezza dell'ipocrisia...Fiumi di inchiostro sprecati sui bu razzisti allo stadio, sui cori contro Balotelli ecc ecc...razzismo? Ma suvvia è solo il caso di uno sfottò becero e campanilistico ai danni di un giocatore forte e molto antipatico fischiato ovunque abbia calcato il campo. Tuttavia in Italia questo è diventato un problema di capitale importanza e di sensibilizzazione quando in realtà ci si dovrebbe concentrare su una parola ovvero..EQUITA'. Dietro questo termine si potrebbero scrivere trattattati filosofici, sociologici, politici perchè il vocabolo non rientra nella conoscenza del nostro sistema altamente disuguale e non meritocratico. La mancanza di equità e meritocrazia è alla base di tutti i problemi che riguardano la nostra realtà. Il sistema italiano è prettamente clientelare non vive di qualità o di competenze ma di conoscenze trasversale atte ad aggirare regole in cambio di benefici per un privato. E' secolare questo atteggiamento fin dai tempi del trasformismo di Depretis (1881) quindi di che ci stupiamo?La fittizia problematica del razzismo o l'altrettanto ipocrita manifestazione per la tragedia di Lampedusa nasconde delle inadempienze strutturali per uno Stato incapace di decidere e mettersi in discussione. Amici mi parlano di colloqui con proposte da 500 euro al mese.. Come si può pensare di rimanere in Italia a queste condizioni?Si esce dall'Università credendo di essere onnipotenti ma poi tocchi con mano la realtà e sei quasi perduto, perchè? Perchè non si investe nella cultura, si sprecano soldi inutilmente per l'arricchimento di privati sempre per la logica del clientelismo sfrenato. Il 30% dei Laureati espatria...question time cari politici ...tuttavia sarebbe il caso di cominciarle a dare alcune risposte piuttosto che perdersi in sterili polemiche da bar da link facebookiano.

 

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